VAL SESSERA

di Roberto Mazzetta

 

La pedalata proposta non è proprio di tutto riposo, è richiesto un po’ di allenamento alle salite su sterrato. Si visiterà una valle affascinante totalmente ricoperta da fitti boschi e impregnata di storia antica. Siamo in provincia di Biella, ai margini della Panoramica Zegna, la strada che si inerpica sulle prealpi biellesi donando scorci naturalistici e panoramici di prim’ordine. In auto passeremo Trivero e, presso il centro visite Zegna, alla rotonda, lasceremo la Panoramica per raggiungere il paesino di Castagnea. La strada prosegue sterrata in discesa sino al Santuario della Novareja (m.746). Qui salutiamo la nostra comoda vettura e ci trasformiamo in aitanti pedalatori. Casco, guanti, occhiali, controllo ai freni e si parte. Ci attenda una piacevole discesa (che tragicamente si trasformerà in salita al ritorno) di poco più di tre chilometri. Ormai siamo inghiottiti dalla tenebrosa val Sessera. Poco dopo una breve galleria ci troveremo in località Piancone (m.601) caratterizzata da una centrale idroelettrica, un grosso edificio per gli addetti e alcune opere idrauliche. Qui avremo due opzioni: seguire la strada di sinistra sino al lago delle Mischie o piegare a destra, passare un guado (valutare bene in caso di abbondanza d’acqua!) e salire ripidi sino alla cappella della Carecca. Vediamo entrambi gli itinerari. A destra per la cappelletta: la strada è una gippabile subito ripida che sale a zig zag tra faggi, castani e betulle. I sassi sulla strada mettono in evidenza i vari movimenti franosi, noi dovremo solo fare attenzione al ritorno a non cozzarci contro. Appena dopo i ruderi di un alpeggio, in prossimità del tornante, seguiremo la carrareccia a destra che passa a mezza costa in pendenza moderata. Poche centinaia di metri ed ecco la cappelletta della Carecca (m.1077) ai margini del bosco. Dal lato opposto giunge il sentiero proveniente dal Santuario del Cavallero sopra Coggiola. Dalla macchina avremo percorso sette chilometri. Tornati alla centrale (Piancone), se i polmoni, il cuore, i muscoli e l’entusiasmo sono tutti d’accordo, si potrà continuare alla volta del lago delle Mischie (m.885) distante altri sette chilometri di sterrata in salita. Il punto più interessante del percorso è sicuramente il ponte Medioevale di Bobbiera che scavalca il turbolento Sessera. E’ una costruzione ardita che evoca leggende e miti antichi. E’ detto anche ponte di Fra Dolcino: l’eretico che, proprio su questa montagne, si arroccò per l’ultima strenua difesa prima di essere catturato e bruciato insieme all’inseparabile sua compagna Margherita. Il sentiero che passa il ponte si inerpica sino al Rubello poco sopra la Panoramica Zegna, ma non è roba per pedalatori. Si procede tra gole, roccioni incombenti e cascatelle. Lapidi e cartelloni ci dicono che durante la Resistenza anche queste vallate così recondite sentirono il crepitio dei mitra e dei fucili. Siamo all’altezza dell’Alpe Barbera. Ancora quattro/cinque chilometri ed eccoci al Lago tanto agognato che raggiungeremo dopo aver passato un cancello. Esiste un progetto di raddoppio in altezza della diga che sarebbe, a dir poco, devastante per tutto l’ambiente. Non ci resta che sperare che il buon senso abbia la meglio sui venali interessi economici e che del progetto se ne faccia carta da macero, lasciando in pace questo affascinante angolo di alta Val Sessera.
Noi raggiungeremo la nostra auto per lo stesso itinerario dell’andata e, anche se il finale sarà in salita, ci consolerà, all’arrivo, la freschissima acqua della fontana a lato del santuario.
In totale i chilometri percorsi saranno circa trenta.