LA STRADA CADORNA IN MTB
di Roberto Mazzetta
Ci sono luoghi che conosciamo talmente bene e
che frequentiamo da così tanto tempo che potrebbero venirci ad esasperazione:
non è il caso dell'itinerario che propongo in queste pagine.
Sono i panorami che ho visto da quando sono nato, i panorami dell'Alto Verbano
dove il verde dei boschi si confonde con il blu del lago. Un itinerario adatto a
chi ha un buon allenamento poichè il grande difetto dei giri in montagna è che
ci sono inebrianti discese che prima bisogna conquistare con interminabili e
faticose salite. Lasceremo l'auto a Cheglio, frazione di Trarego/Viggiona, che
raggiungeremo percorrendo la SS del Lago Maggiore sino a Cannero, ove svolteremo
a sinistra per ripida e stretta rotabile asfaltata. Sei chilometri e saremo in
uno spiazzo asfaltato dove lasceremo il mezzo meccanico. Seguiremo la strada per
Colle, subito ripida e che ci riserverà una successione di curve e controcurve
veramente ripide. Dopo questi forti strappi la strada sarà sempre ripida ma con
un panorama sul Lago mozzafiato. Nessuno ci fa fretta, non ci sono gare o
medaglie o premi, per cui ci fermeremo quando e quanto ci aggrada per gustarci
questo spettacolo. Quando la salita lascerà il posto a un po' di piano e ad una
breve discesa, saremo sotto il Monte Carza, uno splendido belvedere
raggiungibile con strada sterrata assai ripida. Qui troveremo un cappelletta, un
bunker che guarda verso Cannobio, una galleria militare proprio sotto la cima e
qualche capretta invadente. Se vorremo evitare questa ulteriore fatica passeremo
oltre, lasciando alla nostra sinistra il Crotto del Monte Carza, un invitante
luogo ove consumare appetitosi piatti. Fate voi, la strada, in salita, non è
finita. Procediamo, dunque, si rampa tra ripidi pendii di felci e betulle sino
ad un punto incredibilmente panoramico presso una sorgente ed una panchina molto
apprezzata dai più meditativi turisti tedeschi o olandesi. Ora, finalmente, si
scende; rapidi tornanti e brevi rettilinei ci porteranno in una conca boscosa
presso il passo Piazza dove si incontra un interessante crocicchio: a sinistra
si torna a Trarego, a destra una breve rampa ci porterà alla chiesetta di Santa
Eurosia dalla quale parte la mulattiera per la Val Cannobina un tempo
frequentatissima dagli sfrusitt, i contrabbandieri che tornavano o andavano in
Svizzera sempre con le bricolle piene di merce. Noi, dal crocicchio, seguiremo
la strada asfaltata principale, ahinoi, ancora in salita. Si passano alpeggi,
prati, boschi, tornanti e sempre il nostro lago che ci fa compagnia laggiù in
basso. Aggiriamo le propaggini del Monte Spalavera, anch'esso interessato da
trincee, camminamenti e gallerie risalenti alla Prima Guerra Mondiale ma mai
utilizzati: è la famosa Linea Cadorna, fatta costruire dal Generale Cadorna
onde prevenire un improbabile attacco austro-ungarico attraverso la Svizzera. Un
piacevolissimo tratto in faggeta ed eccoci a Colle: ci accoglie una fontana di
acqua fresca, un monumento ai Caduti partigiani alcune costruzioni (una volta
c'era anche un albergo con ristorante) e tabelloni informativi. Qui le
possibilità sono tante. Visto e considerato che abbiamo parlato di Linea
Cadorna e panorami sul Lago, continuiamo su questo tema. Lasciamo la strada
asfaltata che ci porterebbe a Piancavallo e giriamo a sinistra proprio dietro la
fontana. Un sentiero ben tenuto e consigliato alle MTB ci immergerà in un bel
bosco di faggi. Pedaliamo in scioltezza e fermiamoci presso la ricostruzione di
una carbonaia: un tabellone ci informerà sulle tecniche utilizzate un tempo per
produrre il carbone di legna. Ancora un breve tratto e sbuchiamo fuori dalla
faggeta; siamo presso la cima del Morissolo (raggiungibile in pochi minuti a
piedi). Noi, curiosi e intraprendenti, ci lanceremo alla scoperta delle gallerie
di recente messe in sicurezza e illuminate. Luoghi affascinanti che ci
imporranno una tappa per gustarci tutto ciò che ci circonda. Ritemprati,
risaltiamo in groppa alla fida due ruote e continuiamo il tour sulla sterrata
che ci condurrà al Centro Auxologico di Piancavallo dove ritroveremo la strada
asfaltata che imboccheremo verso destra (a sinistra arriveremmo a Premeno e
Intra). Una salita, poi un po' di falsopiano e torneremo a Colle dove
ripercorreremo la strada dell'andata fino al crocicchio presso il Passo Piazza;
la discesa appena percorsa è davvero appagante, ma occhio a non farsi prendere
la mano, la strada è stretta e dietro ad ogni curva possiamo trovare la
Mercedes di qualche tedescone che si gode serafico e pacioso il paesaggio. Ora
gireremo a destra sulla stradina in parte cementata che, a tratti abbastanza
ripidamente, ci porterà giù a Trarego. Siamo quasi al capolinea. A Trarego ci
possiamo attardare per una breve visita alla parrocchiale o gironzolare per le
viuzze acciottolate. Quattro pedalate e rieccoci a Cheglio dove di grossi
monumenti proprio non ce ne sono, ma è comunque piacevole perdersi per le
stradoline e le antiche case in pietra, cercare la ormai diroccata casa sul
sasso: un' abitazione abbarbicata su di un enorme masso erratico. Molte case
sono state sapientemente restaurate da tedeschi che da sempre sanno apprezzare
il fascino discreto e la tranquillità di questi luoghi. Una pedalata un po'
faticosa ma sicuramente appagante da effettuarsi, possibilmente, con una
giornata serena per godere del paesaggio veramente fantastico che i monti di
Trarego sanno donare.
Distanza da Novara a Cheglio km 96
Quota di partenza: m.780
Quota massima; m.1313 (sommità del M.Morissolo)
Altre quote: Passo Piazza m.1000 Colle m. 1248
Lunghezza percorso km. 30 circa (senza le deviazioni)
Ciclabilità 100%