LACOMBA DI VERTOSAN E LA PUNTA FETITA

di Roberto Mazzetta


La comba di Vertosan è un luogo bellissimo. A piedi può risultare una escursione monotona dato la presenza di strade interpoderali interdette ai veicoli dei poveri mortali, ma in mtb è impagabile.

Le combe, in Val d’Aosta, sono ampi valloni che si aprono in quote abbastanza elevate, popolate da moderni alpeggi con vaste mandrie di bovine e ruggenti 4x4.

Per iniziare il nostro percorso di deve raggiungere il minuscolo villaggio di Vedun (m.1525). Dalla statale 26 della Val d’Aosta, in direzione Courmayeur, 17 chilometri dopo Aosta, si svolta a destra per Avise. Da qui una bella strada ripida a tornanti porta alle varie frazioni disseminate sul fianco della montagna. Lungo il percorso si può godere di una magnifica visione del Monte Bianco.

Le indicazioni non mancano. Lasciata l’auto nel piccolo posteggio presso la chiesetta di S. Giovanni , si imbocca l’interpoderale subito ripida. Le indicazioni da seguire sono Jovencan e Col de Bard. Si precede su sterrato che alterna ripidi strappi a momenti più rilassanti in un ambiente di larici e pascoli. Si prende quota. Ad un bivio si segue per Col de Bard a sinistra (a destra la strada porta a Jovencan dove un ristoro è aperto solo a Luglio e Agosto). Sempre in salita. Scendere e spingere è molto meglio che entrare in iperventilazione. Attenzione a non perdere una deviazione sulla sinistra che si stacca dalla strada principale: si tratta di un tratturo su fondo erboso a quota 2100 m sulla sinistra. Questa pista dopo cento metri di dislivello incrocia il tracciato per il col di Bard (sentiero n.2). Si procede sempre sulla stessa traccia che si snoda tra pascoli, sempre ripida fino a raggiungere la dorsale presso il col Boromein m.2308. Qui un sentiero sale verso destra mantenendo il filo di cresta. In bicicletta lo si può seguire per un tratto, poi è meglio lasciar perdere, ma la valutazione la lascio ai singoli: dipende dalle capacità tecniche e dai polmoni. A piedi in un’ora scarsa, su sentiero segnato da tacche gialle e ometti di pietra si perviene sulla Punta Fetita a m.2623 che regala uno splendido panorama sulla noblesse delle alpi valdostane: Monte Bianco, Gran Paradiso, Grivola, ecc.

Tornati alla fedele due ruote si torna indietro fino ad intercettare il sentiero n.2 del col di Bard che si imboccherà verso sinistra in direzione della testata della valle. Si segue il percorso di un vecchio Ru (un canale per portare l’acqua in vari punti della montagna) e in breve si perviene al grosso alpeggio Or de Bard e alla strada principale. Ancora un po’ di salita con un paio di tornanti e poi inizia la meritata discesa. Si passa dall’alpe Or del Fra e poi giù a stretti tornanti in un bel bosco di larici con una inebriante discesa. Occhio a non prendere velocità, ci sono avvallamenti sulla carreggiata, per il deflusso delle acque piovane che, presi troppo allegramente, spedirebbero in orbita il malcapitato biker. Giunti sul fondovalle e attraversato il torrente su un ponticello, non ci resta che scendere a perdifiato sino a Vedun chiudendo così l’anello di circa 23 chilometri. La strada continua a monte passando da Jovencan e ancora oltre per alcuni chilometri. Potrebbe valerne la pena continuare: il posto è veramente bello e non vien voglia di scendere. Una ulteriore deviazione sicuramente appagante potrebbe essere quella verso il col de Bard seguendo il già citato sentiero n. 2 parallelo al Ru (verso valle questa volta). In leggera pendenza tra larici, cespugli di ginepro e mirtilli, mancano solo fate e folletti. Ma forse un folletto un po’ fetente c’era, e sarà stato quello che mi ha fatto bucare la gomma a due chilometri dall’arrivo; una fatina, invece, mi ha fatto trovare una splendida e gustosa vescia.