LA CICLABILE DELLA VALSESIA

di Roberto Mazzetta

 

E’ proprio vero che un posto, anche se si ritiene di conoscerlo bene, può sempre riservare delle piacevoli sorprese. E’ il caso della Valsesia che, personalmente, frequento da quando ero bambino. La positiva scoperta è stata la pista ciclabile che parte da Scopa e arriva, per ora, sino a Otra Sesia. Si svolge tutta sulla sponda destra idrografica del fiume. Praticamente sul lato opposto della trafficata strada provinciale. Altra piacevole sorpresa è la buona segnaletica lungo l’itinerario. Cartelli e paline forniscono al pedalatore informazioni circa la distanza tra i punti più vicini, il tempo medio di percorrenza e il dislivello. Carte topografiche evidenziano il percorso. Salvo alcuni tratti su asfalto, la maggior parte dell’itinerario si sviluppa su sterrato il cui fondo non sempre è in buone condizioni. E’ assolutamente conveniente muoversi con una MTB e casco protettivo. Non si pensi di pedalare comodamente in falso piano o in moderata pendenza, ci sono anche alcuni strappi con pendenza pari o superiore al 10% su fondo accidentato. I luoghi attraversati sono molto piacevoli: boschi, pascoli, alpeggi e la Sesia sempre alla nostra destra: qualche panchina invita a fermarsi per tirare il fiato. Si attraversano paesi ben noti come Scopello, Campertogno, Mollia, ma, utilizzando una viabilità alternativa, si scoprono scorci e visuali inedite. Si notano edifici dalla raffinata architettura, affreschi, edicole, arditi ponti e mille altri gustosi particolari che il veloce passaggio in automobile ci ha sempre impedito di apprezzare. E’ superfluo dilungarsi nella descrizione dell’itinerario. Basta seguire i cartelli, leggere i tabelloni e avere un minimo senso dell’orientamento. Al momento la pista ciclabile si ferma a Otra ma vale sicuramente la pena attraversare il fiume sull’ardito ponticello metallico e raggiungere l’elegante Alagna per pedalare seraficamente, senza fretta, tra le antiche case Walser in legno. Si tenga presente che la seconda galleria (prima di Riva Valdobbia) è evitabile: appena fuori dalla prima galleria si svolta a destra e si imbocca la vecchia strada, si attraversa il fiume sul vecchio ponte e si percorre lo sterrato proprio parallelo al muraglione della galleria/paravalanghe. Il ritorno è per la stessa via o, in alternativa, per statale: più veloce, più liscia, ma incomparabilmente meno affascinante della pista ciclabile. E’ auspicabile che in un prossimo futuro la rete ciclabile si estenda anche verso Varallo e, perché no, fino a Novara. Certo non sarà sempre facile scovare, tra capannoni ed edifici vari, stradoline sterrate che permettano ai pedalatori di procedere in piena sicurezza, lontani dal traffico automobilistico. Da Scopa ad Alagna e ritorno, si devono calcolare circa 50 chilometri