UNA PEDALATA IN ALTA QUOTA

di Roberto Mazzetta

Probabilmente alcuni appassionati di MTB conosceranno già l'itinerario proposto e facilmente concorderanno con me nel definirlo uno dei più belli e appaganti del Piemonte. Mi riferisco alla Strada dell'Assietta in Provincia di Torino. Il giro completo è di oltre 60 chilometri con notevoli dislivelli. Io propongo il mio itinerario un po' più dolce di 40 chilometri ma che si svolgono tutti a quote superori ai Duemila metri.
Siamo sulla dorsale che divide la Val Susa dalla Val Chisone e pedaleremo su una sterrata storica, una vecchia strada militare che risale al Settecento e che ha visto importanti fatti storici e tanti soldati solcare i suoi monti. Il fatto d'arme più saliente è senza dubbio la battaglia dell'Assietta del 19 luglio 1747  che vide i Piemontesi opporsi fieramente ai Francesi che tentavano di invadere il piccolo ma ostico Piemonte. Tutti gli attacchi furono respinti e i Francesi, seppur numericamente nettamente superiori ai Piemontesi, subirono una pesante sconfitta. Non a caso il 19 luglio è stato proclamato festa del Piemonte e delle genti piemontesi. In quel giorno si rievoca la celebre battaglia con figuranti in costume: la Messa e i discorsi sono pronunciati rigorosamente in lingua Piemontese.
Tutta la zona è costellata da fortificazioni di varie epoche inclusi bunker in cemento armato della Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo, a deturpare lo splendido ambiente di praterie d'alta quota, ci sono i numerosi impianti di risalita del comprensorio di Sestriere e della Via Lattea.
Veniamo alla nostra pedalata.
Raggiunta Sestriere, un insieme di orribili casermoni che sembrano strappati alla periferia torinese con la sola caratteristica del tetto spiovente che fa tanto montagna, imbocchiamo la strada per il Passo Basset m.2424 . Siamo già su sterrato, sulla Provinciale n.173 ,appunto la Strada dell'Assietta. Arranchiamo fino alla fine della salita fermando l'auto 500 metri prima del passo vero e proprio (slargo in prossimità dell'arrivo di una grossa seggiovia). Il percorso sarà un continuo susseguirsi di salite e discese mai estreme. Si parte in discesa. Alla nostra sinistra si erge il Monte Freiteve sfigurato da tralicci, antenne, piste da sci e impianti, a destra si sviluppa tutta la dorsale che percorreremo un po' sul versante valsusino e un po' su quello della Val Chisone.
Al passo Basset  superiamo la sbarra che in certe date ferma il traffico veicolare ma mai quello dei bikers. Tuttavia si faccia sempre attenzione che dietro alle curve non sbuchi un mastodontico Suv o qualche motociclista un po' troppo esagitato. Volendo si possono fare un congruo numero di deviazioni o per salire cime o per visitare fortificazioni. Si tratta di pedalare o camminare salendo al massimo cento o centocinquanta metri di dislivello dal nostro percorso. Qualche deviazione val la pena affrontarla sia per il panorama che per il valore storico. In successione si supereranno i passi di Costa Piana, Blegier e Lauson . Tra le varie deviazioni, mi sentirei di consigliare quella al Monte Gran Costa sulla cui sommità sorge una poderosa piazza forte con numerose postazioni per bocche da fuoco. Immancabile sarà poi la salita alla Testa dell'Assietta dove è stato eretto lo svettante monumento che celebra l'evento storico. Io mi sono fermato qui per poi tornare in dietro per la stessa strada con alcune ulteriori deviazioni. La strada, tuttavia, continua tendenzialmente in discesa fino all'altra sbarra posta al Pian d’Alpe per poi continuare sino al fondo valle al paese di Depot poco prima di Fenestrelle località ove sorge una impressionante fortificazione che val la pena visitare (a piedi).
L'area dell'Assietta è interessata da due importanti Parchi, quello del Gran Bosco del Salbertrand e quello dell'Orsiera-Rocciavrè che tutelano lembi di territorio veramente incantevoli.
Ovviamente, in base al proprio allenamento,  ai propri interessi storici-architettonici o naturalistici, gli itinerari a cavallo delle due valli sono tantissimi. Io mi sono limitato al cuore dell'Assietta che, se visitato tra giugno e luglio, offre un'incantevole sinfonia di fioriture. Sbagliare strada è improbabile, ci sono segnavia e tabelloni e poi la provinciale n.173 è il percorso principale, le altre sono evidenti strade secondarie.
La Provincia di Torino intende valorizzare l'aspetto naturalistico della strada mantenendola sterrata ma in buone condizioni e cercando di far convivere l'aspetto paesaggistico con gli interessi economici dell'industria dello sci di discesa. Un lavoro arduo ma che può dare buoni risultati.